📣 Associazione onData - Newsletter #10
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I dati che vorrei: apriamo i dati del PNRR per progettare una società più giusta, inclusiva, collaborativa
Il 18 febbraio 2022 abbiamo lanciato "I dati che vorrei", una iniziativa che si innesta nella campagna #DatiBeneComune, per chiedere che i dati del PNRR siano pubblicati in modalità che consentano di progettare - e vivere - una società più giusta, inclusiva e collaborativa.
I dati da soli non portano alla realizzazione di questo obiettivo, ma la loro pubblicazione in modalità che li renda trovabili, accessibili, interoperabili e riusabili, secondo standard nazionali e internazionali di qualità, è un elemento propedeutico per raggiungerlo.
Per il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) risultano aperti più di 40 bandi per un ammontare di risorse da assegnare che superano i 23 miliardi di euro. A tale stato di avanzamento non corrispondono però sostanziali passi avanti in termini di trasparenza ed apertura dei dati. I dati aperti costituiscono uno straordinario strumento di dialogo tra istituzioni, amministrazioni e cittadinanza, e permettono a quest’ultima di contribuire con saperi e preferenze non solo al controllo e monitoraggio nell’uso delle risorse pubbliche, ma anche al disegno e all’attuazione.
Come ha raccomandato l’Osservatorio Civico PNRR in sede di conversione del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, che disciplina la governance del PNRR e le prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure alla Camera dei Deputati, la pubblicazione dei dati in formato aperto è una precondizione imprescindibile per favorire il monitoraggio civico del Piano e dei suoi progetti, anche al fine di segnalare distorsioni e proporre eventuali azioni correttive.
Stiamo facendo tutto questo con uno sguardo largo, aggiungendo ad aspetti tecnici e formali fondamentali, questioni importanti come l'etica dei dati e l'impatto della presenza di dati di qualità aperti sul divario di genere, generazionale e territoriale, ovvero sugli importanti temi trasversali del PNRR. Con un obiettivo generale che abbiamo dal lancio di #DatiBeneComune: fare diventare la cultura dei dati, il diritto a essere informati, conoscere come lo stato decide e su che criteri, la partecipazione delle persone al governo del paese, delle questioni di fondo, sentite sempre di più dalle persone.
È una pubblicazione che si svilupperà nei prossimi mesi. Al lancio abbiamo pubblicato queste sezioni:
l'introduzione, che racconta le ragioni e gli obiettivi del progetto;
quali dati del PNRR, pensiamo debbano essere pubblicati;
come vorremmo che fossero pubblicati, per essere efficaci;
Nel video sottostante, la presentazione del progetto e della sua prima uscita. Grazie a Donata Columbro, Paola Chiara Masuzzo, Davide Taibi, Giorgia Lodi, Davide Del Monte e Andrea Borruso.
È un progetto che esiste grazie al supporto di Open Society Foundations, alla collaborazione di ActionAid Italia e Transparency International Italia e alla competenza, conoscenza ed entusiasmo delle belle persone che si stanno occupando di svilupparlo (🙏grazie).
Trasparenza e dati aperti sulle attività di lobbying? A breve potrebbero diventare realtà.
OnData ha deciso di unirsi alla campagna Lobbying4Change, che da diversi mesi chiede l’approvazione di una legge sul lobbying in Italia.
Ogni giorno nei Parlamenti, nei ministeri, nelle regioni, nelle nostre città, politici e funzionari pubblici devono prendere decisioni importanti che possono incidere direttamente sulle nostre vite. Nuove infrastrutture, farmaci, politiche sociali, inquinamento, lavoro, diritti dei consumatori: sono solo alcuni dei temi cruciali sui quali chi ci governa compie scelte determinanti, che potrebbero migliorare la nostra quotidianità o compromettere il nostro futuro. Come vengono prese queste decisioni? Ascoltando chi? A partire da quali dati e informazioni?
È qui che entrano in gioco i lobbisti, non soltanto i professionisti che lavorano per aziende, associazioni di categoria, gruppi di interesse, ma anche quelli che rappresentano il settore non profit, con un compito davvero importante: portare il loro punto di vista ai politici e ai funzionari dello Stato. I lobbisti forniscono ai decisori pubblici dati, informazioni e notizie, sulla base delle quali vengono fatte scelte che influiranno sulle nostre vite.
Questo processo di informazione e influenza delle decisioni pubbliche da parte dei lobbisti è oggi del tutto opaco e per nulla regolamentato. Non esistono regole su come i politici e i funzionari statali devono approcciarsi ai portatori di interessi, sui soggetti da ascoltare prima di fare una scelta rilevante per tutto il Paese, per la nostra regione, o per la nostra città. In pratica, oggi vige il Far West, in cui il più forte, il più potente, il più scorretto, il più spregiudicato ha comunque la possibilità di essere ascoltato dai politici.
La campagna, coordinata dall’associazione The Good Lobby Italia, vede più di trenta organizzazioni coalizzate per raggiungere l’obiettivo: tra queste troviamo Greenpeace, Antigone, Lipu, e adesso anche onData!
Una coalizione davvero variegata, perché la trasparenza del lobbying è fondamentale per tutti e tutte, in tutti i settori e gli ambiti economici e sociali.
Una prima buona notizia c’è già: la Camera ha infatti approvato recentemente un disegno di legge sul lobbying, che ora è passato al Senato per la seconda lettura. Se vi saranno emendamenti (e alcuni speriamo ci siano, perché la legge attuale ha dei punti critici) tornerà alla Camera, se invece verrà approvata così com’è… diventerà legge di Stato.
In questo ultimo caso, come onData ci impegneremo per fare in modo che tutte le informazioni utili a fare trasparenza, vengano pubblicate nei formati più accessibili a tutti, in maniera tempestiva, insomma… se tutto andrà bene, ci faremo trovare pronti per una nuova battaglia in nome della trasparenza e della partecipazione civica.
Una notizia correlata molto interessante è quella sottostante: Transparency Int. EU ha fatto una richiesta alla Commissione Europea per la pubblicazione dei dati delle riunioni di lobbying in formato machine readable, e ha ricevuto il benestare. È prevista la pubblicazione per la fine di marzo 2022.
🏅I dati di monitoraggio settimanali sull'andamento pandemico in ambito scolastico sono disponibili in formato aperto
Nel numero precedente della newsletter ti avevamo raccontato di come Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca abbia cambiato da pochissimo la licenza dei contenuti che pubblica, facendoli diventare un bene comune.
Ma la licenza - da sola - non rende dei dati intrappolati in un monitoraggio settimanale pubblicato in PDF, delle informazioni subito elaborabili, di cui poter studiare l'andamento nel tempo, sui cui fare analisi e raccontare storie.
Il 25 febbraio 2022 è arrivato l'annuncio del Ministero: i dati sui monitoraggi Covid-19 in ambito scolastico sono ora disponibili anche in formato CSV, nella sezione dedicato del loro sito.
Alcuni grazie e qualche nota:
a Francesco Branda, che si occupava di estrarre periodicamente questi dati dai file PDF;
a Riccardo Saporiti che ha fatto su questi dati, da tempo, richieste di accesso;
grazie al Ministero che ci ha risposto nei fatti;
la modalità di pubblicazione è un passo in avanti, ma è opportuno farne di altri. Qui delle note, che invieremo al Ministero.
Questa è stata la prima volta in cui abbiamo fatto una richiesta citando le norme sull'"Attuazione della direttiva dell'Unione Europea relativa all'apertura dei dati". Non possiamo sapere si può già considerare una modalità efficace, il recepimento è recente, ma oggi vogliamo essere ottimisti. Abbiamo comunque in programma di realizzare un incontro con Morena Ragone (stay tuned) per approfondire come funziona questo decreto legislativo e quanto può essere utile per chiedere la pubblicazione a regime dei dati. Perché qui - a differenza delle richieste FOIA - non si chiede di avere inviato un'email con i dati, ma di renderli disponibili pubblicamente.
📖 Un libro: "Dati, Cittadinanza e Coding"
Nel marzo del 2021 ci è arrivata una "lettera" (ok era un'email) di Stefano Penge, che ci proponeva di rispondere a un questionario dal titolo molto stimolante "Dati Civici: cercare, usare e pubblicare dati aperti a scuola".
Leggerlo è stata una boccata d'ossigeno e una lampadina accesa, perché spesso arrivare alle/ai "giovani" su questi temi è cosa rara e perché le domande erano molto ben poste. Eccone due a puro scopo esemplificativo:
Dati grezzi o elaborati? - Quando si compra una marmellata si vanno a leggere gli ingredienti sull'etichetta, ma non si va a visitare la fabbrica né i frutteti. Allora perché andare a cercare i dati originali, grezzi, anziché quelli elaborati?
Domande e risposte - Recentemente, anche a seguito della pandemia COVID-19, l'attenzione verso i dati – per fortuna - è aumentata. D'altro canto, non si rischia di dimenticare che i dati possono dire cose diverse in base a come li si interroga?
A quel questionario abbiamo risposto insieme a Flavia Marzano e Maurizio Napolitano. Dopo alcuni mesi, a questionario chiuso, Stefano ci faceva una bella sorpresa e ci avvisava che le nostre risposte sarebbero state usate per una porzione di un libro: Dati, Cittadinanza e Coding (Edizioni Anicia), disponibile per l'acquisto da dicembre 2021.
È una guida per docenti dalla scuola secondaria di primo grado in poi. Contiene modelli, spiegazioni ed esempi su come a scuola si possano cercare e usare “dati educativi” per costruire insieme una vera Cittadinanza digitale.
Stefano con questo libro vuole "insegnare a stare attenti", nel senso di "avere cura del pianeta, della democrazia, delle relazioni sociali, del benessere di tutti", a partire dati dati, per costruire ipotesi da verificare.
Sono obiettivi che ci piacciono molto, che ci hanno fatto incontrare sulla scia della campagna DatiBeneComune, che "galeotta fu".
Il valore dei dati, in video racconti con la voce dell'infanzia
Troppo spesso i dati provenienti da fonti diverse sono conservati in silos separati, non interagiscono tra loro e possono essere di difficile accesso, ma quando questi dati vengono resi aperti, collegati e liberamente disponibili per l'uso, può succedere qualcosa di magico.
A inizio 2022 è uscito il secondo episodio di Elodie, un piccolo cartone animato in cui una bambina in modo molto efficace racconta del grande valore di dati aperti tra loro collegati, o per dirla bene dei Linked Open Data (LOD). È un bel lavoro di comunicazione a cura del "Publications Office of the European Union". Qui il primo episodio.
Nei titoli le parole "Magia" e "Favola", usate in termini positivi, ma entrambe hanno a che fare con l'irreale. E viene da pensare ai processi che portano alla pubblicazione di dati e alla loro qualità, che spesso non consentono rendere efficace quella magia.
Risale invece al 2020 - ma l'abbiamo scoperto da poco e ci sembra che non abbia girato molto - quest'altro video che vuole mostrare cosa il Publication Office dell'Unione Europea può fare per te.
L'occasione è buona per tornare a La Favola degli Open Data, realizzata nel 2014 dal nostro Carlo Romagnoli.
Dati catastali grezzi (beati gli stati che li hanno)
La città di Madrid ha costruito tra il 1960 e il 1980 il 42% del suo attuale patrimonio abitativo (vedi immagine di sotto). Sono informazioni che consentono di avere una "fotografia" della città, con tanti spunti di analisi sociale, urbanistica, di rischio, di piano, ecc., che è possibile estrarre per tutta la Spagna, a partire dai dati della Direzione Generale del Catasto della Spagna.
Sono dati che consentono di realizzare 🔥 questa meravigliosa storia in scrolly telling, in cui si racconta lo sviluppo in verticale delle città in Spagna, grazie all'analisi dei dati cartografici di oltre 12 milioni di edifici.
La Spagna ha pubblicato il tutto, in linea con la Direttiva Europea Inspire sui dati geografici.
In Italia (con delle eccezioni regionali), per i dati catastali, è disponibile pubblicamente soltanto una rappresentazione di questi dati (delle immagini): non sono disponibili i dati grezzi con cui fare elaborazioni come queste di sopra, né fare una semplice interrogazione per sapere dove ricada una determinata particella catastale.
Quello delle basi dati catastali e del come sono rese disponibili in Italia, è un vecchio tema non risolto. Sono dati di grande valore, sono tra le "Basi dati di interesse nazionale", ovvero sono rese disponibili a tutte le Pubbliche Amministrazioni, ma fuori dalla PA solo a pagamento.
Quando se ne parla, arriva sempre il commento "c'è la legge che dice ...", "la vendita di questi dati restituisce un certo introito alla Agenzia ...", e tutto si ferma. Secondo noi, delle modalità formali e sostanziali che possano mediare tra norme, budget e opportunità per cittadinanza, associazioni, mondo della ricerca, studenti, sarebbero immaginabili. Già dei dati grezzi disponibili, non a scopo commerciale e/o che non possano "fare fede" per atti "legali", sarebbero un passo in avanti. Ok, non si tratterebbe di open data, ma sarebbero finalmente dati che potrebbero sviluppare il loro grande potenziale valore.
Nuove norme sui dati generati nell'Unione Europea
Vogliamo dare ai consumatori e alle imprese un controllo ancora maggiore su ciò che può essere fatto con i loro dati, chiarendo chi può accedere ai dati e a quali condizioni. È un principio digitale fondamentale che contribuirà a creare un'economia basata sui dati solida ed equa e guiderà la trasformazione digitale entro il 2030.
Sono le parole di Margrethe Vestager, vicepresidente di Un'Europa pronta per l'era digitale, a commento di una proposta di legge che ha l'obiettivo di garantire equità nell'ambiente digitale, stimolare un mercato dei dati competitivo, creare opportunità per l'innovazione basata sui dati e rendere i dati più accessibili per tutti.
La proposta di legge sui dati comprende:
misure volte a consentire agli utenti di dispositivi connessi di avere accesso ai dati da essi generati, che sono spesso raccolti esclusivamente dai fabbricanti, e di condividere tali dati con terzi per fornire servizi post-vendita o altri servizi innovativi basati sui dati;
mezzi che consentono agli enti pubblici di accedere ai dati in possesso del settore privato e di utilizzarli quando sono necessari per circostanze eccezionali;
nuove norme che consentano ai clienti di cambiare efficacemente fornitore di servizi di trattamento dei dati sul cloud e che introducano garanzie contro il trasferimento illecito di dati.
La proposta è una delle iniziative legislative scaturite dalla strategia europea per i dati del febbraio 2020. A sostegno della strategia europea per i dati, la Commissione ha pubblicato in questi giorni anche una panoramica degli spazi comuni europei di dati che sono in fase di sviluppo in vari settori e ambiti.
Come stiamo comunicando i dati Covid dopo due anni di pandemia
Dataninja con Donata Columbro ha organizzato una bella diretta streaming, con la dottoressa Stefania Salmaso e Andrea Borruso, a partire da una domanda di fondo: dopo due anni dall'inizio della pandemia, abbiamo fatto passi avanti nella comunicazione dei dati?
È uno scambio pieno di spunti, in cui la dott.ssa Salmaso colpisce ancora una volta per essere insieme precisa, netta, chiara, interessante, stimolante e simpatica.
Di ecologia digitale, emissioni di carbonio e pubbliche amministrazioni
Giovanni Pirrotta ha sviluppato un progetto che ha come obiettivo quello di analizzare i siti istituzionali delle pubbliche amministrazioni italiane e valutarne l’impatto ambientale.
Ha iniziato introducendo il tema della sostenibilità ambientale e dei consumi, correlati all'utilizzo di Internet, ha poi scritto un secondo articolo in cui raccontava di uno strumento per misurare l'impatto ambientale di un sito web e nell'ultimo recente post - a cui faremo riferimento qui - ha effettuato il monitoraggio dei siti web della Pubblica Amministrazione italiana.
Un punto di partenza da sottolineare è che queste analisi sono possibili anche perché esiste una banca dati di riferimento aperta, stabile e manutenuta - l'Indice della Pubblica Amministrazione - con l'anagrafica delle PA italiane. È un dataset che esiste da tempo, utilizzato per molti progetti (come il famoso FOIAPop) e ispiratore di belle discussioni (anche queste sono facilitate se c'è una materia prima su cui dibattere).
Dall'analisi di circa 16.500 siti (per varie ragioni non è possibile farlo su tutte le 23.000 PA) è stato possibile generare l'elenco delle pubbliche amministrazioni green: sono 248 siti, pari all'1,08% del totale, tra questi la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero della Giustizia, il Ministero della Salute e il Ministero dell’Interno.
Sono disponibili diversi altri dati di sintesi, tra cui ovviamente quello dei siti più "inquinanti" e quello sul peso delle varie tipologie di risorse web (il codice HTML, i fogli di stile, le immagini, i video, ecc.).
Giovanni chiude con delle raccomandazioni per la PA (utili per tutti, non solo per le PA) e rende disponibili i dati grezzi, con licenza aperta qui.
Dati aperti: nessuno pensa all'uso che ne fanno gli utenti del settore pubblico?
La Commissione Europea ha da poco pubblicato un documento che presenta gli approcci e gli indicatori utilizzati per valutare queste esigenze.
Emerge come le politiche europee sui dati aperti siano a un punto critico e di come sia essenziale affrontare le richieste/obiettivi degli utenti del settore pubblico. Nel report si sottolinea come questo sia un gruppo di utenti trascurato, che merita attenzione, in modo che possa trovare i dati e il supporto che li aiuti a progettare e fornire politiche e servizi migliori.
Quando vengono sviluppate azioni per misurare l'impatto di queste politiche, i fornitori di dati considerano i riutilizzatori come un gruppo omogeneo e non ci si rivolge anche a quelli del settore pubblico.
C'è la necessità di mettere a fattor comune le migliori pratiche e facilitare la discussione e l'apprendimento reciproco tra le autorità responsabili della gestione dei portali di dati aperti europei e nazionali, e i fornitori di dati e i riutilizzatori a livello dell'UE, nazionale, regionale, e le istituzioni pubbliche locali, su metodi e indicatori appropriati per misurare e promuovere la domanda di dati delle istituzioni del settore pubblico.
Con un obiettivo principale: colmare il divario tra l'offerta di dati e la domanda di dati.
Open Puglia aggiorna i servizi web sui dati sulla qualità dell'aria di ARPA Puglia
La bella comunità Open Puglia raccoglie da tempo e rende fruibili i dati sulla qualità dell'aria pubblicati da ARPA Puglia. Da qualche giorno, con il nostro Vincenzo Patruno, ha rivisto ottimizzato le API per accedervi.
E grazie al fatto che i dati sono così ben esposti, è possibile generare altri servizi derivati. Un esempio recentissimo è quello realizzato da Giuseppe Zileni, che ha creato un server proxy per la georeferenziazione di dati delle centraline di monitoraggio della qualità dell'aria: dato il nome di un comune e di un inquinante, vengono restituiti i dati georeferenziati delle centraline correlate.
Arriva la competizione europea annuale sui dati aperti: l'EU Datathon 2022
L'edizione di quest'anno di EU Datathon, la competizione annuale sui dati aperti, è stata lanciata il 7 febbraio 2022 . Offre agli appassionati di open data e agli sviluppatori di applicazioni di tutto il mondo la possibilità di dimostrare il potenziale degli open data, ottenere visibilità internazionale per le loro idee innovative e competere, per un montepremi totale di 200.000 €.
Come puoi partecipare? È semplice! Proponi un'idea per un'applicazione che colleghi e utilizzi set di dati aperti per affrontare una delle quattro sfide.
Quattro i temi di "sfida" di quest'anno:
The European Green Deal
Transparency in public procurement
EU public procurement opportunities for young people
A Europe fit for the digital age
Invia la tua idea entro il 31 marzo 2022 .
La prima edizione delle "Biodiversity masterclasses"
Il gruppo di lavoro "Biodiversità" del Dipartimento Terra e Ambiente del CNR, organizza un interessante ciclo di 3 incontri - le Biodiversity masterclasses - della durata di 3 ore:
10 Marzo 2022 (ore 14-17), Introduction to Scientific Writing;
24 Marzo 2022 (ore 14-17), Open Science and Open Data;
7 Aprile 2022 (ore 14-17), Unconventional Scientific Writing.
La nuova versione del Database italiano delle sorgenti sismogenetiche
È online la nuova versione del "Database of Individual Seismogenic Sources" (DISS), ovvero il Database italiano delle sorgenti sismogenetiche, una raccolta di dati per l'individuazione delle strutture che generano terremoti – le sorgenti sismogenetiche – e la stima del loro potenziale.
Quest'aggiornamento contiene numerose novità sia sul piano scientifico sia su quello tecnologico, tra cui:
un portale web rinnovato sia nella veste grafica sia nei contenuti;
un mapper interattivo per la visualizzazione delle sorgenti.
I risultati di un questionario sul data journalism
A fine 2021 DataJournalism.com ha realizzato un questionario intervistando oltre 1500 persone, da tutto il mondo, che si occupano di data journalsim, per fare il punto su questo settore.
Nel dettaglio si è trattato di 63 domande a 1594 intervistate/i, disponibili in 4 lingue (inglese, italiano, spagnolo e arabo).
I dati sono stati sintetizzati per:
Oltre al sito web, disponibile un report in PDF e i dati anonimizzati raccolti.
I dati aperti sul sistema di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati in Italia
ActionAid Itala e OpenPolis hanno lanciato Centri D'Italia, una piattaforma liberamente accessibile, da cui è possibile scaricare dati di dettaglio sul sistema di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati in Italia. Territorio per territorio, è possibile conoscere i tipi di centri, i posti disponibili, le presenze, i gestori e i prezzi giornalieri.
I suoni dell'oceano, per mappare il rumore che subiscono le specie che lo popolano
Il progetto Orcasound, archivia i suoni del mare (dal 2018 ad oggi), con microfoni subacquei (idrofoni); sia i segnali biologici marini che il rumore ambientale dell'oceano, per "mappare" il rumore potenzialmente dannoso per le orche. L'area è quella dell'habitat critico degli Stati Uniti/Canada.
Nel wiki di progetto dedicato, sono disponibili tantissime informazioni, di un progetto che fa dei dati aperti e dell'uso dell'intelligenza artificiale, degli strumenti per la conservazione dei sistemi naturali.
È uno dei dataset disponibili sull'AWS Open Data Sponsorship Program di Amazon, che è uno degli spazi web più importanti in termini di raccolta di dati globali di alta qualità, in cui sono stati rilasciati nell'ultimo quarto del 2021 questi 19 dataset (tra cui questi di Orcasound). È un sito con una lista di dati "grossi", distribuiti in modalità diverse dal "solito" (in termini di archiviazione e rappresentazione), in modo da poter essere elaborati da sistemi di analisi complessi e performanti, per dati che altrimenti sarebbero di difficile manipolazione.
È uno spazio per esperti di dati, che vogliono evadere da pandemia, PNRR, dashboard senza dati e tabelle in PDF.
Strumenti/risorse
📖 la guida pratica al monitoraggio civico degli appalti pubblici in Europa, a cura di Transparency International Italia;
🤖 il bot twitter per seguire una delle più belle newsletter data based, @DataispluralBot
📺 la presentazione dell'Atlante COVID del Veneto, "I dati geografici per rappresentare e capire l'emergenza"
🪛 la prima release di flatterer, uno strumento per trasformare un JSON, in tabelle da usare in database relazionale, per fare il così detto flattening;
📺 la presentazione del primo grafo della conoscenza Europeo su acqua e salute, a cura di Giorgia Lodi (lodi, lodi, lodi);
🥂 Datawrapper fa il suo decimo compleanno. Grandi auguri;
🗒️ una lista curata di software e dati (per lo più aperti) a tema archeologico;
🧮 aggiornato uno dei dataset più usati in Italia: i "Confini delle unità amministrative a fini statistici al 1° gennaio 2022" di Istat;
📺 Riccardo Iaconelli, racconta il viaggio di Developers Italia, dal lancio sino ad oggi;
🧮 analizzare lo sport non è semplice, non ci sono molti dati. Ecco un thread twitter ricco di risorse;
📺 arriva il Dataviz Show, dei Cartesiani;
🧮 Su OpenCoesione, rinnovata la sezione dedicata ai Soggetti delle politiche di coesione, con dataset più omogenei e completi e più interoperabili con altre banche dati;
🧮 Aggiornati i dati sul consumo di suolo in Italia per Comune;
🧮 la piattaforma IdroGEO di ISPRA è nel catalogo pubblico del Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri;
📅 si è svolta l'Open Data Week 2022 di New York e vale la pena andare a curiosare su cosa è stato fatto;
🧮 appena lanciata la versione beta della piattaforma di WorldBank sulla Povertà e disuguaglianza, la Poverty and Inequality Platform (PIP)
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