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Sesso È Potere 2022
Il potere è un privilegio ancora largamente declinato al maschile
È quello che mostra Sesso è potere, il report che info.nodes ha rilasciato in collaborazione con onData. Attraverso dati, tabelle, mappe, e infografiche, il report mostra chiaramente come il potere, in Italia, rimanga soprattutto in mano agli uomini. Lo mostra anche l’edizione 2022 dell'indice di uguaglianza di genere (usando dati del 2020): l'Italia è ancora sotto la media europea in tutti i domini analizzati. Il dominio del potere in particolar modo ottiene il punteggio più basso tra tutti i domini, mostrando ancora una volta un enorme divario.
info.nodes e onData hanno usato dati disponibili in rete e ne hanno raccolto di altri per mappare la distribuzione del potere tra uomini e donne nell’ambito politico, economico, mediatico. I numeri e le mappe del report disegnano un quadro preoccupante: in Italia comandano gli uomini, e poco importa se a governare il Paese c'è una donna.
Le associazioni stanno già pensando a una versione 2023 dell’indagine, che sia più ricca e intersezionale: se volete collaborare per il prossimo Sesso è potere, scrivete a comunicazione@infonodes.org.
RISVO e dati aperti: ancora molta strada da percorrere per capire e prevenire il rischio infettivo
È passato un anno dal primo webinar che onData ha condotto in compagnia del team di RISVO, un progetto di studio pilota che ha come scopo quello di rendere aperti e accessibili i dati sulla gestione del rischio infettivo. Avevamo sentito ulteriori sviluppi del progetto qualche tempo dopo, e lo scorso mese onData ha di nuovo parlato con il gruppo RISVO per capire come stanno le cose attualmente.
Nell’ultimo webinar, che potete recuperare sul nostro canale YouTube, è emerso un quadro abbastanza deprimente, che al tempo stesso però apre la strada a un lavoro di squadra importante: come ha dichiarato anche l’OMS (questo articolo di Scienze in rete lo spiega molto bene), il problema della resistenza antimicrobica è un problema globale, ma che richiede un'azione di risposta personalizzata a livello nazionale.
Le infermiere che collaborano al progetto RISVO ci hanno parlato del "Piano nazionale di contrasto dell’antimicrobico-resistenza" (PNCAR), che in Italia si avvale di una rete di laboratori sentinella per una sorveglianza a livello nazionale, che tuttavia, al momento, lascia molto a desiderare. Si stima infatti che tale rete riesca a comprendere attualmente soltanto il 15% dei posti letto del Sistema Sanitario Nazionale. “I dati, o non esistono, o sono rilasciati a cadenza annuale intrappolati dentro file PDF” - ci racconta ancora il team di RISVO.
Lo stato dell’arte non è roseo, e c'è molto lavoro da fare per rendere questi dati un bene comune, ma dal nostro incontro emerge con forza un messaggio cruciale: fare rete e lavorare per la trasparenza è l’unica strada percorribile.
Recuperate il webinar qui.
Pillole contro la disinformazione
Una pillola al giorno toglie le fake news di torno. La medicina, però, non c’entra nulla perché parliamo di Pillole contro la disinformazione, un’iniziativa lanciata dalla Rai per promuovere una nuova alfabetizzazione digitale.
La serie, lanciata già ad aprile sulla piattaforma RaiPlay e con brevi passaggi televisivi su Rai 3, si compone complessivamente di 30 episodi, che toccano vari argomenti: la diffusione di dati e infografiche fuorvianti o inventati, false recensioni nell’e-commerce, fake news e complottismi su cibo, Covid, cure contro il cancro.
A 63 anni dal programma “Non è mai troppo tardi”, con cui Rai e Ministero dela Pubblica Istruzione promuovevano un “corso di istruzione popolare per adulti analfabeti”, condotto dal maestro Alberto Manzi, c’è quindi una nuova iniziativa che punta ad una nuova alfabetizzazione per difendersi dalle insidie dei social e delle chat private.
Qui uno degli ultimi episodi, relativo alle fonti aperte, in cui si fa riferimento ai dati aperti. Visto l’obiettivo informativo di queste pillole, questa è un’ulteriore conferma del valore che questi temi hanno oggi per le persone.
“Le Pillole contro la disinformazione - scrive la Rai - non si limitano a mettere in guardia ma forniscono anche strumenti per orientarsi nella giungla dell’informazione, suggerendo come scoprire se una foto è stata ritoccata o come avvalersi delle fonti aperte, ossia tutti quei documenti, studi e rapporti reperibili online, gratuitamente e legalmente”.
“Pillole contro la disinformazione” fa parte della campagna di media literacy in cui la Rai si è impegnata aderendo all’Italian Digital Media Observatory (IDMO), un consorzio cofinanziato dalla Commissione Europea, coordinato dall’Università Luiss Guido Carli, a cui partecipano anche Tim, Gruppo Gedi, Università di Tor Vergata, T6 Ecosystems, Newsguard, Pagella Politica.
🔍Come diventare sentinelle ambientali
L’associazione A Sud ha intrapreso un percorso per ottenere giustizia ambientale: avviare percorsi di monitoraggio ambientale partecipati, immaginati e ideati insieme alle realtà attive sui territori.
E ascoltando le istanze dei comitati locali e delle persone è emersa l’importanza di facilitare tutte e tutti nell’acquisizione di dati indipendenti sulla qualità delle matrici ambientali come acqua, aria e suolo.
Ed è nata l’idea della redazione di un vademecum, una “Guida pratica ad un progetto di monitoraggio ambientale partecipato”.
A Sud ci ha proposto di dare un contributo alla sua realizzazione: ci siamo occupati della sezione su “Come dovrebbero essere pubblicati i dati” e quella sugli strumenti per accedere alle informazioni e fare valere i diritti di cittadinanza.
E abbiamo anche
🙏Un grazie sentito ad “A Sud”, a Maura Peca e Sara Vegni (e a tutte le persone coinvolte a vario titolo), per l’opportunità che ci hanno dato di dare spazio a questi temi e per il loro impegno civico.
🤞Pubblicare i dati sugli omicidi volontari e violenza di genere, in modo adeguato: un piccolo passo in avanti
I dati in oggetto sono di grandissimo interesse e valore e restituiscono purtroppo sempre dei numeri impressionanti: nel primo report del 2023 del Servizio Analisi Criminale del Ministero dell’interno, relativo al periodo 1° gennaio - 31 dicembre 2022, si legge di 310 omicidi, con 122 vittime donne, di cui 100 uccise in ambito familiare/affettivo e di queste, 59 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner.
Il mondo del giornalismo, della ricerca, dell’associazionismo, ecc. fa uso di questi dati per raccontare, analizzare, combattere questo orrore. E il 25 novembre - Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne - si leggono decine e decine di articoli dedicati al tema.
Come dice Laura Bartolini - dell’Osservatorio Femminicidi, Lesbicidi, Transcidi di Non Una Di Meno - raccogliere questi dati “è anche un modo di imparare e andare oltre la reazione immediata di ogni singolo titolo di giornale, capire anche in tempi più lunghi, e forse cercare di spiegare quali sono i rischi maggiori correlati a questi eventi”.
O la nostra
Ed è per questo che è necessario che questi dati siano pubblicati e aggiornati in modo continuo, ma in modalità adeguate alla lettura di software per l’analisi di dati. Ovvero in modo coerente con le correnti norme e linee guida sulla valorizzazione del patrimonio informativo della Pubblica Amministrazione.
Il “Servizio analisi criminale” aggiorna in modo continuo questi dati in una pagina dedicata, ma purtroppo li rende disponibili soltanto in formato PDF, per essere letti e stampati, ma non analizzati.
Abbiamo fatto una segnalazione in merito al Difensore Civico per il digitale, che l’ha valutata come “non manifestamente infondata”. Questo è il modo formale con cui l’ufficio del Difensore ci comunica di avere verificato che la segnalazione sia “sensata” e che approfondirà la cosa con il Ministero dell’Interno.
Non vogliamo criticare genericamente il lavoro del Servizio - sarà ottimo e importante - ma riteniamo essenziale che venga curato anche questo aspetto.
È poco più di un inizio; incrociamo le dita.
#DatiOggi per un PNRR bene comune
A fine novembre 2022 un gruppo importante, variegato e ricco di associazioni ha pubblicato una lettera aperta - destinata alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro per il PNRR Raffaele Fitto - per chiedere trasparenza sul PNRR e si mobilita (di nuovo) con una lettera a Meloni e Fitto, per chiedere che i dati e le informazioni relative siano un bene comune.
Cittadini e cittadine non possono quindi sapere né cosa è previsto negli interventi che verranno realizzati nei propri quartieri e che avranno un impatto sulle loro vite e sulla loro quotidianità, né sullo stato di avanzamento di questi interventi e del Piano nel suo complesso. Non avranno dunque modo alcuno di farsi una opinione e di incidere su scelte fondamentali per il Paese, per la maggior parte finanziate con fondi chiesti in prestito all’Unione Europea.
Per questa ragione è stato chiesto:
La pubblicazione completa, tempestiva e in formato aperto dei dati relativi ai progetti del PNRR;
Che venga fatto obbligo ai comuni di pubblicare le schede progetto e tutti i dati ed informazioni utili a comprendere come il PNRR impatterà sul territorio;
Che venga garantita la pubblicazione quantomeno trimestrale delle informazioni essenziali per conoscere l’effettiva gestione e l’andamento del piano, delle realizzazioni, delle spese (come da DPCM 15/9/2021);
Che vengano anche resi noti gli indicatori su cui si intende monitorare l’impatto dei progetti sulle tre priorità trasversali (riduzione dei divari di genere, generazionali e territoriali).
Siamo lontani ancora da questo: continueremo a monitorare il “riempimento” di questo grave vuoto informativo e a rinnovare la richiesta del rispetto del diritto a essere informati e comprendere/valutare.
L’aggiornamento del rapporto sullo stato dei diritti in Italia
Il Rapporto sullo stato dei diritti in Italia è un progetto ideato e curato da A Buon Diritto Onlus, fin dal 2014. Un monitoraggio, anno dopo anno, di diciassette diversi diritti, che riporta le novità normative, le maggiori difficoltà riscontrate nel riconoscimento di quei diritti, le iniziative e le proposte da intraprendere per la loro tutela.
In questi anni abbiamo avuto il privilegio di collaborare con A Buon Diritto per la sua pubblicazione ed è dato poco stata pubblicato l’aggiornamento del 2022.
Il Rapporto, corredato da grafici, storie e linee del tempo, è un dossier corale, intersezionale: un racconto che mostra e ribadisce come i diversi diritti sono indissolubili gli uni dagli altri e ci riguardano sempre, ovunque.
Lo sguardo sulle situazioni individuali, nella sezione “Storie” di ogni capitolo, serve anche a fare giustizia delle molte situazioni di esclusione e mancato riconoscimento delle «invisibilità».
Per leggerlo, questo è l’indirizzo https://www.rapportodiritti.it/.
Il Presidente Mattarella: “promuovere una cultura digitale che garantisca le libertà dei cittadini”
Il Presidente Sergio Mattarella nel recente messaggio di fine anno, durato circa 15 minuti, ha parlato di diversi temi. Tra questi quello della trasformazione digitale.
In questa parte fa riferimento - probabilmente per la prima volta per un discorso di fine anno - ai dati e al loro valore:
La quantità e la qualità dei dati, la loro velocità possono essere elementi posti al servizio della crescita delle persone e delle comunità. Possono consentire di superare arretratezze e divari, semplificare la vita dei cittadini e modernizzare la nostra società.
Sono, come di consueto, pochi concetti chiave, ma è culturalmente rilevante che abbiano trovato spazio in questo contesto.
Ed è un'ulteriore conferma di quanto già dento in precedenza a proposito delle “Pillole contro la disinformazione”: si tratta di temi che hanno valore per tutte le persone, che hanno a che fare con i diritti.
E la qualità è un prerequisito.
Se non l’hai ascoltato, lo trovi qui, al minuto 13:58.

A proposito del messaggio di fine anno: possiamo usarne il testo e creare delle immagini?
Il messaggio di fine 2022 del Presidente della Repubblica è pubblicato qui, nel sito della Presidenza della Repubblica.
Visto che quest’anno si è parlato di dati, a molti di noi è venuta voglia di creare immagini come questa di sopra. Ma qual è la licenza del sito del Quirinale, cosa è possibile fare con i relativi contenuti?
Nelle note legali si legge:
Informazioni testuali ed elementi multimediali sono di proprietà esclusiva della Presidenza della Repubblica e/o dei loro autori e aventi diritto. L'utilizzatore si impegna a rispettare i diritti di proprietà intellettuale del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica o di terzi.
L'utilizzazione, la riproduzione, l'estrazione di copia, ovvero la distribuzione delle informazioni testuali, degli elementi multimediali e del patrimonio iconografico e simbolico del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica e degli Uffici e Servizi ad esso connessi, disponibili su questo sito, sono autorizzate esclusivamente nei limiti in cui le stesse avvengano nel rispetto dell'interesse pubblico all'informazione, per finalità non commerciali, garantendo l'integrità degli elementi riprodotti e mediante indicazione della fonte.[…]
Qualsiasi riduzione, riassunto o diversa rappresentazione delle informazioni e dei suddetti elementi deve ricevere l’espressa autorizzazione da parte del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica.
Quindi sembra che i contenuti non siano usabili. Abbiamo segnalato la cosa al Difensore Civico per il Digitale, perché non ci sembrano le note legali corrette per i contenuti di un sito della Pubblica Amministrazione.
Siamo confidenti che verranno modificate.
Il nuovo portale dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR) e nuova banca dati
Il 15 dicembre 2022 è stato pubblicato il nuovo portale ANPR (la video presentazione), il cui obiettivo è quello di digitalizzare alcuni servizi anagrafici per i cittadini di tutti i comuni, gli stranieri residenti in Italia e gli iscritti all’Anagrafe degli Italiani all'Estero.
Di interesse le modalità di pubblicazione di alcuni dei numeri correlati. È stato aperto uno spazio su GitHub, aggiornato giornalmente, con i metadati descritti sia secondo le Linee Guida Nazionali, che come frictionelessdata. Tutto con licenza CC0!!
Tanti i dataset disponibili, tutti descritti e pronti all’uso. Sembra stupido sottolinearlo, ma sono ancora pochi i dati così esposti.
Una piccola perla contenutistica - che non è una novità - è la pagina con le tabelle di decodifica, con tantissimi dei codici usati per classificare lo stato anagrafico delle persone nel nostro paese. Con dei codici preziosi, che spesso non sappiamo dove cercare.
Il 1952 è un bene comune (e non solo lui 😉)
L’ingresso nel nuovo anno, fa cadere il copyright di tante nuove opere d’arte, letteratura, cinema, fotografia, ecc..
Infatti, in Italia e tanti altri stati dell’UE, ogni anno scadono i diritti d’autore su tutte le opere scritte in Europa da persone morte 70 anni prima. In Nuova Zelanda, gran parte dell’Africa e dell’Asia, si liberano quest’anno quelle di persone decedute nel 1972 (cioè morte da 50 anni); negli Stati Uniti quelle create o pubblicate nel 1927.
E come raccontato da “il POST”, ci sono spesso dei capolavori che diventano di pubblico dominio, come “Casa d’altri” di Silvio D'Arzo, considerato il racconto italiano “perfetto”.
O come le opere di Maria Montessori, i cui metodi hanno lasciato un segno nella didattica nelle scuole materne e primarie.
E per fare un solo esempio legato al cinema, è entrato in pubblico dominio l'epocale “Metropolis”, di Fritz Lang.
Strumenti/risorse
🔧 Un plugin per VisiData per cercare e raggruppare hashtag, nomi utente, nomi di client, che sono scritti quasi nello stesso modo, ma non in modo esatto. Consigliamo di leggere questo thread su Mastodon;
🔧 Crosswalker, un tool del Washington Post per la pulizia dei dati;
📖 Una guida per scegliere la “giusta” visualizzazione dei dati (grazie Marco Cortella);
🎙️ La nuova puntata del podcast di ISTAT “I ricchi e i poveri”. Per rispondere alla domanda “La povertà è uguale per tutti?”;
📖 “I dati aperti in Italia: un focus sull’openness digitale dei Comuni”;
📖 Un blog con tanti tutorial per usare R per “mappare”, quello di Milos Popovic;
🧮 La versione 2022 dell’annuario statistico di Istat;
🧮 Pubblicato il terzo monitoraggio sull’utilizzo del protocollo HTTPS e sullo stato di aggiornamento dei CMS sui sistemi della Pubblica Amministrazione;
📖 È uscito l’Open Data Maturity Report del 2022;
🎙️ La nuova puntata di Stats In A Wrap, di Eurostat, è dedicata al censimento 2020 dell’Agricoltura;
🗺️ L’Istituto Geografico Militare ha pubblicato la seconda "tranche" del DataBase di Sintesi Nazionale (grazie a Salvatore Fiandaca per la segnalazione), ovvero le basi vettoriali su cui sono basate le loro carte alla scala 1:25.000 (info);
🧮 Il Dipartimento della Protezione Civile ha pubblicato alcuni dataset aperti del Sistema Web Centri Storici e Rischio Sismico;
📖 “Open Mapping towards Sustainable Development Goals”, con il racconto di esperienze di giovani che stanno affrontando gli obiettivi di sviluppo sostenibile, attraverso le tecnologie geospaziali;
📺 Il webinar di Data.europa academy che spiega cosa comporta l'apertura dei dati dal punto di vista legale e come può essere raggiunta in modo ottimale;
🧮 Aggiornati a fine 2020 i dati di Istat “A misura di comune”, un’ampia selezione di indicatori comunali, provinciali e regionali. Il sistema è in manutenzione ma sono disponibili i file;
📖 Do No Harm, un report dell'Urban Institute che cerca di fornire lezioni approfondite su come creare prodotti di visualizzazione più accessibili alle persone disabili.
Benvenuti su Substack e bel lavoro come sempre!