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✍️ Le nostre richieste sul “decreto PNRR 3”
Il recente decreto PNRR 3, pubblicato il 24 febbraio 2023, presenta diversi cambiamenti a livello di governance e semplificazione del Piano, ma preoccupa per il deficit di partecipazione che dovrà subire. In particolare, l'abolizione del Tavolo di Partenariato che, con tutti i suoi limiti, rappresentava l'unico spazio di partecipazione della società civile e mezzo attraverso il quale rappresentare le proprie istanze.
L'Osservatorio Civico PNRR e la campagna DatiBeneComune hanno presentato, con il prezioso aiuto e supporto di molte altre Organizzazioni, proposte di emendamento per perseguire il comune obiettivo di un PNRR trasparente, partecipato e realmente funzionante. Tra le richieste di emendamento ci sono: maggiore trasparenza e monitoraggio, partecipazione e abolizione delle procedure ambientali.
A proposito dei dati sul PNRR abbiamo chiesto che vengano pubblicati in formato open tutti i dati previsti ai sensi dell’art. 6 del DPCM del 15/09/2021 sul portale governativo Italia Domani (o su altro portale), entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge di conversione e il loro successivo aggiornamento almeno ogni tre mesi.
Abbiamo richiesto, inoltre, che siano resi pubblici anche gli indicatori di impatto sulle priorità trasversali del piano (genere, generazionali, territoriali).
🔥 ItaliaDomani DatiOGGI: la richiesta di riesame sulla richiesta FOIA sui dati PNNR
La richiesta FOIA di Fondazione OpenPolis a cui abbiamo aderito in tante/i, ha ricevuto una risposta totalmente inadeguata.
Per questo è stata presentata una richiesta di riesame, che ancora una volta sosteniamo e sottoscriviamo.
Ti invitiamo a leggerla - perché restituisce un quadro desolante e grave sul vuoto informativo sul Piano - insieme alla relazione della Corte dei conti (trovi tutto in fondo a quella pagina).
🤨 La COVID-19 esiste ancora, invece i dati aperti sugli ospedali sono “finiti”
A seguito della COVID-19, per seguirla e valutarla sono stati pubblicati alcuni dati. Tra questi, sul sito dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas), una tabella con aggiornamento giornaliero, che rappresentava i posti letto ed i ricoverati in area non critica e terapia intensiva, nelle strutture ospedaliere regionali.
Se oggi proviamo ad aprire quella pagina abbiamo 404
, ovvero il codice delle pagine web non trovate (qui una copia della pagina su web archive).
I dati erano pubblicati soltanto come pagine HTML, non in formati comodamente elaborali via software e soprattutto senza la storicizzazione (c’era soltanto l’ultimo giorno), ma erano una buona novità dovuta alla COVID-19.
Con la fine dell’emergenza dovuta alla pandemia sono cambiate diverse cose sui dati correlati. Ma quelli sull’occupazione degli ospedali non sono legati a una particolare patologia, sono di grandissimo interesse generale e senza “scadenza”.
Terminata l’emergenza e “spenti” alcuni siti dedicati a questa, questi dati sarebbero dovuti rimanere disponibili e “spostati” su un altro sito o un’altra pagina di Agenas.
Che paese è, uno in cui non è possibile leggere lo stato corrente dell’occupazione degli ospedali, di cui non è possibile leggere le variazioni nel tempo, con un taglio geografico di maggiore dettaglio rispetto a quello regionale?
👌 Un cambio di passo importante per i dati sugli appalti pubblici di tutti i paesi dell’Unione Europea
Ogni anno, nell'Unione Europea, oltre 250 000 autorità pubbliche spendono circa 2 000 miliardi di EUR (circa il 13,6 % del PIL) per l'acquisto di servizi, lavori e forniture.
Eppure, solo i dati relativi al 20 % di tutte le gare d'appalto indette dagli acquirenti pubblici sono disponibili e consultabili per l'analisi in un unico luogo. Il restante 80 % è divulgato, in formati diversi, a livello nazionale o regionale ed è difficile o impossibile riutilizzarlo per scopi politici, di trasparenza e di miglioramento della spesa. In altre parole, gli appalti pubblici sono ricchi di dati ma poveri di dati utili per i contribuenti, i responsabili delle politiche e gli acquirenti pubblici.
Questo è il folgorante inizio di un interessantissimo documento della Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, sulla strategia della UE per migliorare l'accessibilità e l'utilità dei dati sugli appalti pubblici attraverso la creazione di uno Spazio Europeo dei Dati sugli Appalti Pubblici (PPDS).
Il PPDS sarà una piattaforma per accedere per la prima volta in modo centralizzato ai dati sugli appalti pubblici sparsi finora a livello dell'UE, nazionale e regionale.
Sarà combinata con un insieme di strumenti analitici che includeranno tecnologie di intelligenza artificiale (IA), apprendimento automatico (ML) ed elaborazione del linguaggio naturale (NLP), per fornire nuove e preziose informazioni agli acquirenti pubblici, ai responsabili politici, alle imprese e ai cittadini interessati.
Tra gli obiettivi anche quello di aggiungere ai dati sull’aggiudicazione - grazie ai nuovi formulari elettronici - quelli delle fasi precedenti e successive.
Combinando le informazioni sulla fase di pianificazione (cosa gli acquirenti intendono appaltare), la fase di gara (qual è il prezzo stimato e la durata), l'avviso di aggiudicazione (quanto costerà) e l'avviso di completamento (quanto è costato alla fine e la durata del contratto), lo spazio di dati sugli appalti pubblici e il suo set di strumenti di analisi saranno in grado di fornire agli utenti una comprensione molto più completa dell'intero ciclo di vita degli appalti pubblici.
I primi risultati di questa ricca e complessa azione sono previsti per la prima metà del 2024.
Lo spazio di dati sugli appalti pubblici è sostenuto finanziariamente dal programma Europa digitale. Per il periodo 2021/2022 sono stati già concessi 4 milioni di euro. Il fabbisogno per il 2023 e il 2024 è stimato a circa 3 milioni di euro. Una volta operativo, i costi del sistema a livello dell'UE ammonteranno a circa 500.000 € l'anno.
📺 Webinar: “I linked open data: crearli a partire da una fonte open, ben descritta e strutturata”
PA digitale 2026 è il piano strategico per la transizione digitale e la connettività promosso dal Dipartimento per la trasformazione digitale, per “rendere l'uso del digitale nella Pubblica Amministrazione sempre più diffuso e soprattutto più efficace”. Vale circa 13 miliardi di euro ed è finanziato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Il progetto pubblica i dati aperti sugli avvisi e le candidature finanziate di comuni, scuole e altri enti. Lo spazio di pubblicazione è curato, con le caratteristiche informative e di qualità che dovrebbero avere sempre i punti di accesso ai dati aperti.
I dati sono pubblicati in diversi formati, e sono presenti anche i linked open data.
La pubblicazione di questi ultimi è avvenuta in una seconda fase.
In questo webinar, che si terrà il 27 aprile alle 17:30, la dott.ssa Giorgia Lodi ci illustrerà il lavoro di analisi dei dati di partenza e come ha costruito - in collaborazione con il Dipartimento - la pipeline che ha portato alla pubblicazione e all'aggiornamento continuo dei linked data.
Il dott. Matteo Fortini, in premessa, ci racconterà delle scelte di fondo che hanno portato alla pubblicazione di questi dati, e quali sono le caratteristiche principali di quanto disponibile online.
L'obiettivo principale è mostrare quanto sia di valore la pubblicazione di dati aperti in certe modalità, e di come si possano generare linked open dataa partire da fonti ben strutturate e descritte.
💡 Se fai giornalismo e racconti storie basate sui dati, fatti ispirare da FiveThirtyEight
FiveThirtyEight è un sito web di notizie e analisi che si concentra sulla politica, l'economia, la cultura e lo sport. È stato fondato nel 2008 da Nate Silver, un analista politico elettorale, e inizialmente era dedicato principalmente alla previsione dei risultati delle elezioni. Nel corso degli anni, si è evoluto in una piattaforma più ampia, ed è noto per il suo approccio basato sui dati e per la presentazione di analisi complesse per un pubblico non specializzato.
FiveThirtyEight condivide i dati e il codice alla base di alcuni dei loro articoli e visualizzazione dei dati. Questo non solo incoraggia il pubblico a verificare le loro analisi, ma anche a crearne di nuove.
Il sito in cui pubblicano il tutto è https://data.fivethirtyeight.com/.
Sono curati anche i piccoli dettagli, come il nome dei dataset, la data di aggiornamento, i contenuti correlati. Per ogni dataset c’è una pagina con le informazioni di dettaglio, che riporta solitamente a questo grande repository GitHub, con tutti i dataset e le informazioni correlate.
Tutto con licenza e formati aperti, con il riuso consentito a qualsiasi scopo, anche commerciale, con l’obbligo di citare la fonte.
Invitiamo anche i giornali italiani a seguire queste pratiche, che portano vantaggi sia per chi pubblica, che per chi legge. Non è complesso, si può fare un passo per volta, e fa cultura.
🔍 Una lista di risorse sulla conferenza NICAR 2023
La conferenza NICAR è un evento annuale organizzato dall'“Investigative Reporters and Editors“ (IRE), che si concentra sull'utilizzo delle tecnologie e dei dati per il giornalismo investigativo.
È spesso una delle fonti dove scopriamo eccezionali inchieste, risorse didattiche, strumenti e persone. Leggere ogni anno il programma e i materiali che vengono pubblicati, ci fa fare spesso bella figura.
Dal 2 al 5 marzo si è svolta l’edizione del 2023. Ecco una breve lista di risorse e liste correlate:
una lista a cura di Sharon Machlis, in cui puoi fare ricerche per argomento, relatore/relatrice, tipologia. Soltanto questa è già una piccola bomba;
la lista di risorse curata proprio dal NICAR, con titoli come “Journalism workflow hacks and tips”, “Let's make mapping better!”, “Covering disparities in higher education with data” e tanto altro;
una raccolta di consigli e idee, a cura di Samantha Sunne e Jayme Fraser, sul data journalism, che tenga conto di Diversità, Equità e Inclusione;
data tools, una lista di strumenti a cura di Mike Reilley;
“Mapping and geographic data analysis with the simple features package in R”;
È soltanto un sotto insieme di tantissimo materiale disponibile, in cui c’è il rischio di entrare dentro e non uscire più 😉.
Una newsletter da seguire, e da cui abbiamo preso spunto è Journalist's Toolbox.
🧮 I dati su un tema che probabilmente ignori: i libri “proibiti” delle carceri statali degli Stati Uniti d’America
Nei convegni e nelle pubblicazioni sui dati aperti, spesso si elencano quei dati che devono essere aperti, perché di alto valore/interesse. Come ad esempio i dati ambientali, quelli sugli appalti pubblici, quelli sulla salute, ecc..
Ci sono anche dati e informazioni il cui interesse è più di nicchia, più legato a una ricerca, a una battaglia civica “verticale”. Come quelli che The Marshall Project ha richiesto a ogni stato degli Stati Uniti d’America: i libri “proibiti” delle carceri statali.
Ha ricevuto risposte da 24 stati e pubblicato la lista ricercabile di 18 di essi. Successivamente, il database è stato aggiornato a 37 stati e l’elenco è stato disponibile per il download.
E si è scoperto che alcuni stati giudicavano i libri di Dungeons & Dragons come una minaccia alla sicurezza, mentre altri vietavano molti libri di yoga e testi di anatomia a causa delle illustrazioni esplicite; ma solo una manciata di sistemi penitenziari vietano il "Mein Kampf" di Adolf Hitler.
In totale, oltre 54.000 libri sono proibiti dietro le sbarre e tra questi anche un libro dedicato al linguaggio di programmazione Python, perché descriverebbe “procedure per la costruzione di armi, munizioni, bombe, ordigni incendiari”.
🗺️ Quando ti rendi conto che ci sono aree nell’Unione Europea con meno residenti dei tuoi follower (l’aggiornamento delle griglie di popolazione nella UE)
Il 30 marzo 2023 Eurostat ha pubblicato l’aggiornamento delle griglie di popolazione nella UE, basate sul censimento della popolazione e dell’edilizia del 2021.
Il territorio è diviso in una griglia composta da elementi di 1 km²: 4,4 milioni di celle in totale, di cui 1,8 milioni di erano popolate, mentre 2,6 milioni erano disabitate (usiamo il passato, perché sono dati del 2021).
Spagna e Svezia avevano il maggior numero di celle disabitate e la popolazione totale dell’UE era di 443,2 milioni di residenti.
Sulla base dei risultati preliminari disponibili, i cinque paesi più popolosi nel 2021 erano la Germania (83,2 milioni di persone), la Francia (67,9 milioni), l’Italia (59,0 milioni), la Spagna (47,4 milioni) e la Polonia (37,0 milioni). Malta (0,5 milioni), Lussemburgo (0,6 milioni) e Cipro (0,9 milioni) sono rimasti i paesi più piccoli con meno di un milione di abitanti.
Le regioni NUTS 3 (le unità territoriali statistiche più piccole) con più residenti sono quella di Madrid (6,7 milioni di persone), seguita da quella di Barcellona (5,7 milioni) e dalla quella di Roma (4,2 milioni). Il numero più basso è stato registrato nella regione spagnola di El Hierro (11.290), seguita da quella greca di Evrytania (17.428) e da quella austriaca di Lungau (20.164).
Rispetto al censimento della popolazione e dell’edilizia del 2011, i risultati preliminari del censimento del 2021 mostrano una crescita della popolazione in 16 paesi dell’UE.
➡️ I dati sono scaricabili in numerosi formati, e sono preziosissimi per fare analisi territoriali “pesate” sulla popolazione.
I progetti di Donne 4.0 per la transizione digitale di genere
L’associazione Donne 4.0 è tra le vincitrici del concorso di #DatiBeneComune per il monitoraggio del PNNR, con il suo progetto per analizzare e misurare gli impatti che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha (e avrà) su uno degli aspetti più critici del divario di genere, quello del divario digitale.
Ha organizzato - l’8 marzo 2023 - un evento per mostrare dei progetti che promuovono l'empowerment e la leadership femminile nel campo delle tecnologie.
La registrazione dell’evento è disponibile al video sottostante. Ci piace sottolineare due momenti:
quello al tempo 1:46:20, in cui la dott.ssa Loredana Grimaldi presenta proprio il progetto premiato;
e quello al tempo 2:22:45 in cui la nostra cara 💓 Patrizia Caruso (Head of Resilience Unit in ActionAid Italia), con cui curiamo da mesi DatiBeneComune, racconta proprio di questo progetto.
🔍”data not found”
"data not found" (grazie Donata Columbro per la segnalazione) è un elenco di elenchi di “dati cercati ma non trovati”, sui portali di dati in tutto il mondo.
Il progetto invita a considerare cosa viene e non viene considerato come dato pubblico, quali tipi di informazioni le Pubbliche Amministrazioni raccolgono e rendono disponibili e a quali tipi di domande si può o non può rispondere a partire da questi dati.
Invece di assumere una sorta di "universalismo dei dati", i tentativi infruttuosi di ottenere certi dati attraverso i portali mettono in evidenza come certi dati siano importanti per persone diverse in situazioni diverse.
Ciò che è considerato un dato mancante, assente, una "lacuna di dati" o un "vuoto di dati" è contingente, relazionale e situazionale.
Le richieste finora non andate a buon fine sono state selezionate dai portali di dati di tutto il mondo.
I dati del progetto non sono aggiornati da circa un anno, ma è una risorsa che offre tantissimi spunti di riflessione.
🪛 La nuova versione di Eurostat Explorer
La nuova versione di Eurostat Explorer consente adesso di navigare e filtrare in modo veloce e intuitivo TUTTI i dataset dell'albero tematico di Eurostat. Tutti gli output contengono dati aggiornati in tempo reale, grazie alle API del più importante sistema informativo pubblico europeo, allo standard JSON-stat e alla genialitá di Xavier Badosa.
Fabio Castelletti dixit.
🫶Piccole soddisfazioni
Per segnalare fatti, cose e persone, che ci hanno restituito piccole soddisfazioni
1️⃣ Leggere il caro Matteo Brunati (🙏grazie), un compagno di strada da tanti anni:
La #newsletter di ondata.it è sempre:
1. un ottimo modo per tenere d'occhio la situazione degli #OpenData in Italia
2. tirarsi un po' su il morale per la buona riuscita di alcuni esercizi di diritto della nostra #cittadinanza digitale. Un bello stimolo per tutti per ricordarci ad esercitarli!
2️⃣ Davide Tommasin, che ci ringrazia - insieme a Vittorio Nicoletta (che qui è quello che si merita il grazie) - per “l’appello alla trasparenza e al confronto socio-politico tramite i dati e non a parole di propaganda”
3️⃣ Marina Caporlingua, che sul Vademecum PNRR ci scrive “ciao, ho avuto modo solo oggi di leggere tutta la guida. lavoro davvero pregevole, grazie per averla pubblicata”.
Strumenti/risorse
🗞️ Franceinfo ha pubblicato un articolo sulla legge sull’aborto in Italia, sui medici obiettori e sulla mancanza di dati a tema;
🧮 L’aggiornamento dell’Annuario Statistico del Servizio Sanitario Nazionale;
📖 Un numero della newsletter del Publication Office della UE dedicato interamente al tema dell’Intelligenza Artificiale;
📰 “Un decennio di open data in Italia: in ordine sparso ma con entusiasmo?”, un articolo di Riccardo Nanni;
🧮 L’export dei dati di Stack Exchange, un ottimo dataset per capire e fare “cose”;
📖 “OCR with Google Vision API and Tesseract”, l’ultimo tutorial dal bellissimo “Programming Historian”
🪛 “Gephi lite”, per avere una versione leggera di Gephi sul web;
🪛 “The Browsertech Index”, un elenco curato di applicazioni che utilizzano le moderne API dei browser per fornire un'esperienza simile a quella di un desktop direttamente nel browser;
📖 “Introduction to urban accessibility”, una guida introduttiva e pratica sull'accessibilità urbana, utilizzando esempi riproducibili con dati aperti e il linguaggio di programmazione R;
🧮 La classificazione dei reati, a cura di Istat;
🪛 La disinformazione “virale” è contagiosa e pericolosa. Per combatterla è nata “junkipedia”;
📖 “Measuring trends in Artificial Intelligence” un ricco report di Stanford Universify, sull’intelligenza artificiale;
🧮 I dati aperti e le mappe del “Sistema Informativo Territoriale Archeologico di Roma”;
🖼️ La collezione “‘Archives of the planet”, 75.000 foto da tutto il mondo, per vedere come è cambiato, a partire dall’inizio del secolo scorso.
This newsletter is on fireeeee! :)