📣 Associazione onData - Newsletter #25
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Ti auguriamo di passare un agosto con tanti momenti piacevoli. Noi ci prenderemo una pausa di pubblicazione e torneremo a settembre.
I dati aperti di IT-alert, il sistema di allarme pubblico per l'informazione diretta alla popolazione
IT-alert è il sistema di allarme pubblico per l'informazione diretta alla popolazione in caso di gravi emergenze o catastrofi, che dal 28 giugno 2023 ha attivato i test nel territorio, a partire da quelli fatti in Toscana.
È un progetto del Dipartimento della Protezione Civile.
Qualche giorno prima del test in Toscana abbiamo pubblicato un tweet, in cui ci auspicavamo che il sistema IT-alert avesse anche un sistema di accesso pubblico e machine readable ai dati di allarme che gestisce.
Successivamente, visto che era partita la fase di test e che nelle pagine pubbliche del progetto non si fa riferimento all'accesso pubblico ai dati raccolti dal sistema, abbiamo riflettuto sull'opportunità di scrivere alla Protezione Civile e chiedere notizie in merito. Perché sono dati di grande interesse.
Il primo obiettivo di IT-alert è ovviamente quello di avvisare le persone nel modo più semplice e diretto. E questo è reso possibile dalla modalità di comunicazione scelta - il cell-broadcast - che consente di "consegnare" un messaggio di allarme al telefono cellulare delle persone vicine all'emergenza, senza che che ci sia da installare alcuna applicazione o dare autorizzazioni.
Ma si tratta di informazioni che possono essere utilizzate anche da chi fa ricerca, da chi fa giornalismo, da chi gestisce il territorio, dalle organizzazioni della società civile, da aziende, dalle persone in generale, per derivare azioni automatiche e non, prendere decisioni, fare delle previsioni di scenari futuri, analizzare serie storiche.
Senza l'accesso a dati aperti e leggibili meccanicamente e ben descritti non si può fare.
Allora, abbiamo scritto al Dipartimento della Protezione Civile e in particolare alla dott.ssa Immacolata Postiglione, che è la Vice Capo Dipartimento.
Con la Protezione Civile abbiamo un dialogo aperto da anni, che nasce tutte le volte ci sembra che ci siano delle informazioni da loro gestite, che riteniamo debbano essere un bene comune. È avvenuto con i dati della pandemia, così come sui dati su accoglienza, soccorso e assistenza alla popolazione proveniente dall’Ucraina (per la guerra). E abbiamo ricevuto sempre risposte pronte e nel merito.
È successo anche questa volta.
La dott.ssa Postiglione ci ha suggerito di rivolgerci al dott. Umberto Rosini, dirigente del servizio sistemi informativi e di comunicazione del Dipartimento. Umberto si sta occupando, con il suo gruppo di lavoro, della gestione informatica di IT-alert.
Lo abbiamo contatto e ci ha risposto subito in modo sintetico e diretto:
È un piacere risentirvi. Mi chiedete se esiste un Alert Hub Italiano: la risposta è affermativa e anche quella è oggetto di sperimentazione. Oggi renderemo pubblico il messaggio CAP (XML firmato) che invieremo su regione Toscana sul repository https://github.com/pcm-dpc/IT-alert-Hub. In futuro saranno pubblicati anche altri formati.
Il Common Alerting Protocol (CAP) è un formato standard per la creazione, la trasmissione e la ricezione di messaggi di emergenza e di allerta. La Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 ottobre 2020, è quella in cui si fa riferimento a IT-alert e al "CAP-IT", ovvero al profilo italiano del CAP, configurato secondo specifiche e necessità del Sistema Nazionale della Protezione Civile.
Nella sezione 4.3 della direttiva è prevista la definizione del
canale pubblico “Machine to Machine” (M2M), attraverso il quale altre “App” e altri sistemi per la comunicazione di emergenza utilizzati dalle componenti del Servizio Nazionale della Protezione Civile possono essere alimentate con i messaggi IT-Alert per la loro ulteriore propagazione.
Di questo e di altro ci hanno parlato Umberto Rosini e il suo collega Pietro Giordano, durante una successiva riunione online.
Umberto in particolare ha lavorato e sta lavorando alla definizione del suddetto profilo italiano del CAP e alla progettazione del sistema di gestione (EDXL-IT Hub) dei messaggi di allerta CAP (l'EDXL - Emergency Data Exchange Language - è una famiglia di standard per lo scambio di dati in situazioni di emergenza).
Ci hanno descritto e mostrato questo protocollo, dettagliando come è materializzato in un file XML e in particolare in quello che è stato reso disponibile per l'allarme di test in Toscana.
Alcune note su questo file:
è un file a cui è stato applicato un meccanismo di firma digitale, al fine di garantire l'integrità e l'autenticità dei dati contenuti nel messaggio;
contiene - tra le altre cose - delle informazioni su data e ora di invio, sul tipo di messaggio, sullo status (questo è stato classificato come "Alert"), sulle specifiche (qui per l'appunto "CAP-IT:1.0"), sul mittente;
contiene le informazioni di dettaglio sull'allarme, in due lingue (ad oggi italiano e inglese);
il messaggio contiene informazioni sulla severità, sull'urgenza, sulla scadenza, ecc. ed è associato ad un titolo, ad una descrizione e a delle istruzioni (cosa fare, vista l'emergenza);
a ogni messaggio sono correlate delle informazioni geografiche, per definire il contesto spaziale dell'emergenza.
Dal giorno della riunione sono già cambiate diverse cose. I dati sono stati pubblicati anche in formato JSON e in formato Atom.
Il primo è tra i più usati per leggere dati, pensato per renderli "masticabili" subito e bene da chi scrive codice e sviluppa applicazioni.
Il secondo è un vecchio e glorioso standard per la distribuzione di contenuti sul web, che consente alle persone di iscriversi (e leggere) ad avvisi di allarme in tantissime modalità. È un formato di feed RSS, e la cosa non deve stupire, perché è la modalità standard internazionale per distribuire notizie di allarme.
Non è detto che questo di sopra sarà il repository ufficiale di quando il sistema andrà in produzione. Ma la "forma" dei dati sarà quella già disponibile in questa fase di test del sistema. Quindi chi vuole sviluppare applicazioni, sistemi di analisi, azioni automatiche, può iniziare a farlo, perché al più ci sarà da cambiare qualche URL.
È probabile che siano rese disponibili anche delle API REST, proprio per rendere ancora più comodo e standard, la modalità di accesso a questi dati.
Una volta terminata la fase di sperimentazione a febbraio del 2024, il sistema potrà diventare operativo per i casi d’uso previsti.
In chiusura vogliamo sottolineare come ancora una volta il Dipartimento della Protezione Civile sia stato subito pronto, con grande disponibilità all'ascolto e a metter a fattor comune.
Un "grazie" alla dott.ssa Postiglione, al dott. Rosini e al dott. Giordano.
I dati sulle ondate di calore
Il Ministero della Salute pubblica - da alcuni anni - tra maggio e settembre i bollettini sulle ondate di calore.
La pubblicazione dei bollettini sul Portale è attiva ogni anno da maggio a settembre. I bollettini vengono aggiornati dal lunedì al venerdì, alle ore 11 e sono consultabili anche dalla App “Caldo e Salute”, disponibile per dispositivi Android su Google Play.
Quattro livelli di rischio:
Livello 0 (in verde), condizioni meteorologiche che non comportano rischi per la salute della popolazione.
Livello 1 (in giallo), pre-allerta. Condizioni meteorologiche che possono precedere il verificarsi di un’ondata di calore.
Livello 2 (in arancione), temperature elevate e condizioni meteorologiche che possono avere effetti negativi sulla salute della popolazione, in particolare nei sottogruppi di popolazione suscettibili.
Livello 3 (in rosso), ondata di calore. Condizioni ad elevato rischio che persistono per 3 o più giorni consecutivi.
Sono 27 le città per le quali vengono pubblicati i bollettini. Il criterio di scelta dovrebbe essere quello indicato in questa circolare del Ministero: i capoluoghi di Regione e i Comuni con oltre 200.000 abitanti.
Questi dati non sono disponibili anche in formato leggibile meccanicamente (CSV
, JSON
, ecc.), ma soltanto come tabella HTML (che viene aggiornata tipicamente dal lunedì al venerdì nella mattinata) e come PDF.
Abbiamo inviato una PEC per chiedere che venga fatto.
Nell’attesa abbiamo creato uno script che, a partire da giorno 8 luglio 2023, li estrae ogni giorno e li pubblica su questo repository GitHub. Lo abbiamo fatto per avere dei dati con cui poter costruire delle mappe personalizzate e delle visualizzazioni che facessero vedere gli andamenti nel tempo.
Abbiamo descritto tutto nel dettaglio in questo minisito dedicato.
Alcune note:
i dati leggibili meccanicamente sono sicuramente disponibili, prova ne sia l’app per smartphone;
non sono presenti città della Basilicata;
gli URL dei bollettini in PDF sono in HTTP e non in HTTPS e questo può bloccare il download e quindi l’accesso agli stessi;
è stato da poco pubblicato il rapporto di sintesi 1-21 luglio 2023 (che contiene proprio una vista “calendario”);
quasi ogni giorno sentiamo ai telegiornali “oggi dieci città hanno il bollino rosso”. Si fa spesso riferimento a questo insieme ristretto dei bollettini del Ministero; quindi, le città con bollino rosso potrebbero essere molte di più.
Abbiamo realizzato i due esempi della “mappetta” e del calendario, per mostrare degli esempi su quello che consentono di fare i dati grezzi.
Possono fare attivare usi imprevisti, con esiti che creano nuovo valore.
Durano nel tempo, perché non sono sensibili al contesto o al cambio di strumenti.
È possibile costruirci sopra dei processi di automazione.
Sottolineiamo l’interesse per questi dati, perché le ondate di calore in Europa diventeranno più frequenti, intense e dureranno più a lungo. Entro il 2050, circa la metà della popolazione europea potrebbe essere esposta ad un rischio elevato o molto elevato di stress da calore durante l'estate (vedi capitolo 13 del Climate Change 2022: Impacts, Adaptation and Vulnerability).
È stato il mese di luglio più caldo della storia, con un impatto sulla salute e la produttività dei lavoratori.
E proprio per chi lavora e per i datori di lavoro è disponibile anche la piattaforma previsionale Worklimate (a cura ci CNR, INAIL, Servizio Sanitario della Toscana, Consorzio Lamma, DEP Lazio e Università di Bologna) in cui è possibile consultare le previsioni legate al rischio di calore, correlate alle modalità con cui si lavora.
Per tutto il territorio italiano e non soltanto per alcune città.
Anche qui non sembrano pubblicati dati grezzi o è documentata la modalità di accesso tramite API; l’accesso ai dati grezzi sembra possibile con queste modalità che abbiamo verificato tramite browser, navigando sul sito di Worklimate.
Istat: le statistiche sulla popolazione per griglia regolare
Il 28 luglio 2023 l’Istituto Nazionale di Statistica ha pubblicato i risultati provvisori sulla popolazione residente in Italia su una griglia regolare con celle di 1 chilometro quadrato (rilasciata da Eurostat):
tutte le celle hanno appunto la stessa dimensione e possono essere facilmente confrontate;
la griglia europea è stabile nel tempo;
i dati si integrano facilmente;
la griglia può essere suddivisa e aggregata indipendentemente dalle suddivisioni amministrative.
I dati sono resi disponibili in formato Shapefile e in formato CSV, e sono corredati da una nota metodologica.
Sono dati che probabilmente saranno usati in tantissimi contesti, perché riescono a restituire molto rapidamente visualizzazioni e analisi “pesate” sulla popolazione.
Comunicare l’emergenza: rimuovere le barriere e dare contesto
Questa newsletter è un continuo incrocio di temi tra loro vicini (a volte molto), con momenti di luce e momenti di buio. Il caso dei dati sull’emergenza diossina per i recenti incendi di Palermo, iniziati il 24 luglio 2023, tocca molti dei punti soprastanti.
Uno degli incendi si è sviluppato nella più grande discarica di rifiuti della Sicilia, quella di Bellolampo. La comunicazione del Sindaco in merito agli effetti di questo arriva con l’ordinanza sindacale del 29 luglio 2023 (in formato PDF), con alcune barriere totalmente inadeguate in generale, e a maggior forza se legate a un’emergenza:
il PDF viene reso pubblico in questa pagina ed è una collezione di “immagini”, il testo non è accessibile;
nel PDF si fa riferimento a una “planimetria allegata”, in cui è definita/tracciata l’area di “attenzione” di 4 km intorno alla discarica. Di questa planimetria, nella pagina soprastante, non c’è traccia;
la suddetta planimetria è probabilmente l’immagine JPEG di bassa risoluzione pubblicata sul canale Telegram della Protezione Civile di Palermo. Non è stata pubblicata alcuna cartografia interattiva da esplorare comodamente su qualsiasi terminale.
Ed è importante dare un po’ di contesto. Andrea Borruso ad esempio, non appena uscita l’ordinanza, utilizzando i dati Istat sulla popolazione citati sopra, ha pubblicato una stima della popolazione residente in quell’areale. Il dataset dell’Istat, gli ha consentito di farlo in pochissimi minuti.
Dopo questa pubblicazione la comunità OpenDataSicilia ha pubblicato un articolo a cura di Dennis Angemi, in cui sono stati sottolineati questi aspetti ed è stata resa disponibile una mappa interattiva (realizzata da Giovan Battista Vitrano).
👏 Evviva OpenDataSicilia!!
PNRR: il nuovo impianto è stato adottato senza consultare la società civile
L’Osservatorio Civico PNRR, di cui onData fa parte, ha evidenziato che le recenti modifiche al PNRR sono state spesso fatte senza una chiara valutazione dei loro impatti e senza coinvolgere la società civile.
Il 29 maggio l’Osservatorio, insieme alla campagna Dati Bene Comune, ha inviato delle precise raccomandazioni al governo sul capitolo Repower EU, per le quali ci aspettavamo di essere ascoltati. Ma non è successo.
Le modifiche proposte dal governo toccano temi importanti come l'ambiente, il rischio idrogeologico e l'efficienza energetica, ma sono state discusse a porte chiuse.
Opentusk, il percorso di partecipazione di Regione Puglia dedicato agli open data
Opentusk è un progetto della Regione Puglia dedicato allo sviluppo e alla promozione degli open data.
Uno degli obiettivi è quello di rafforzare la consapevolezza del valore dei dati aperti e abilitare la condivisione di competenze e conoscenze in quest'ambito.
Alcune delle persone associate a onData sono state coinvolte in due webinar.
Il primo è “I dati aperti come strumento delle imprese per lo sviluppo economico”, in cui troverai un intervento di Massimo Zotti, che parla di dati aperti e settore aerospaziale, e uno di Guenter Richter sull’esplorazione di dati complessi con contesto geografico.
Il secondo è “Dati aperti e comunità: un volano unico per lo sviluppo sociale”, in cui c’è un intervento di Ilaria Vitellio, che fa un intervento su Collaborative Mapping & Digital Commons, uno di Andrea Borruso, che parla del valore e della forza delle comunità nel contesto dei dati aperti, e infine uno di Vincenzo Patruno, sull’”essere data driven” e sulla bella esperienza di OpenPuglia.
Sulla pagina dedicata ai webinar del progetto, trovate tutti gli altri (5 in totale) e soprattutto trovate i “testi corali” trascritti in tempo reale.
Segnaliamo infine che sino al 15 settembre 2023 è possibile partecipare alla consultazione pubblica promossa dalla Regione Puglia con l'obiettivo di arricchire il paniere di dataset di competenza comunale e regionale e generare opportunità di sviluppo e benessere.
Grazie a Fedele Congedo, Morena Ragone e Francesco Paolicelli, che sono stati degli ospiti attenti e stimolanti, e un “brava” alla Regione Puglia.
Strumenti/risorse
🎓 Le città italiane sono già quelle dei 15 minuti? Una pubblicazione affronta il tema;
🪛 Dicopal, una libreria Javascript, per scatenarsi con le palette di colori;
🧮 I dati aperti (è così da tempo) del Dipartimento dell'Amministrazione Generale, del Personale e dei Servizi, sono accessibili tramite query SPARQL;
📺 Un webinar del Publications Office of the European Union sull’Open Data Maturity 2022;
📖 La maggior parte delle città europee sta diventando più densa grazie a tassi di immigrazione più elevati e a una riduzione dell'uso di terreno per l'edilizia abitativa. Un’analisi pubblicata su CORDIS;
🧮 Disuguaglianze nella mortalità per causa in Italia secondo caratteristiche demografiche, sociali e territoriali. A cura di Istat;
🧮 Aggiornate la base dati sul monitoraggio delle Opere Incompiute. Purtroppo, pubblicata in modo quasi inutilizzabile;
👏 Un emoji di applausi per Lisa Charlotte Muth e il suo articolo sull’uso dei colori per scegliere l’enfasi giusta per le proprie visualizzazioni basate sui dati;
📖 La Royal Statistical Society, pubblica la guida “Best Practices for Data Visualisation” (grazie Marco Cortella);
👏 Un altro emoji di applausi per l’articolo sulla misura della povertà relativa nel mondo. Spunti molto interessanti e dati per fare altre e nuove riflessioni.