📣 Associazione onData newsletter - Si parte!
Ciao,
questo è il numero zero della newsletter dell’associazione onData: siamo veramente contenti di avere iniziato e senza alcuna retorica ti diamo il benvenuto!
In sei anni siamo cresciuti in termini di consapevolezza, di obiettivi raggiunti e nel fare rete. E siamo diventati per molti degli interlocutori un riferimento sul nostro tema principale: promuovere l’apertura dei dati pubblici per renderli accessibili a tutti.
Sul tema COVID-19 abbiamo fatto delle campagne che hanno portato alla pubblicazione di dati e informazioni prima non esistenti, abbiamo reso utilizzabili alcuni dati che prima non lo erano, siamo stati e siamo fonte per chi fa ricerca e giornalismo, ma soprattutto abbiamo contribuito a rendere più sentito il tema del diritto di accesso ai dati, in modalità adeguate a norme, linee guida e al contesto tecnologico e sociale corrente: i dati come bene comune.
E quindi pensiamo sia arrivato il momento di fare una restituzione periodica delle nostre attività. Da oggi ti scriveremo (almeno) una volta al mese, per:
raccontarti le azioni su cui stiamo lavorando;
descriverti gli obiettivi raggiunti;
mostrarti qualcosa che abbiamo costruito;
scriverti di quanto di bello fatto da altre persone su temi per noi importanti;
segnalarti strumenti utili per “fare cose” con i dati aperti.
🙏Ti chiediamo di sostenerci, per riuscire a fare bene e senza discontinuità. Puoi farlo con il tuo 5 x 1000 o con una donazione.
In questa prima newsletter, due bei risultati e un’analisi del nostro Damiano Bacci.
Le informazioni pubblicate sul sito del Ministero della Salute sono state finalmente liberate.
Con la campagna #datiBeneComune chiediamo - tra le altre cose - di liberare i dati sulla salute, in modo che siano utilizzabili per farci analisi, elaborazioni e pubblicarne gli esiti.
Ma come farlo se il sito del Ministero della Salute ha una licenza che blocca formalmente e sostanzialmente la pubblicazione di opere derivate dai contenuti pubblicati sul suo sito?
Avevamo chiesto a dicembre del 2020, con una segnalazione al Difensore Civico per il Digitale, di applicare una licenza aperta, così come prevedono le norme correnti.
La cosa ha avuto esito positivo, adesso c’è una licenza “giusta” e i contenuti del sito del Ministero della Salute adesso sono bene comune.
Resi accessibili i primi PDF del Comitato Tecnico Scientifico
I verbali delle riunioni del “Comitato Tecnico Scientifico Coronavirus” sono pubblicati da settembre del 2020 qui.
Spesso purtroppo come documenti-immagine (ovvero delle scansioni di documenti cartacei) e ne consegue che:
non sono fruibili da parte di cittadini non vedenti;
non è possibile fare ricerche testuali.
Sono due elementi che parlano da soli, che vanno contro le norme correnti sull’accessibilità e in particolare non rispettano il Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD).
Allora abbiamo fatto due segnalazioni:
la prima sempre al Difensore Civico per il Digitale, che lavora proprio a garanzia dei diritti digitali dei cittadini;
la seconda, grazie al contributo di IWA Italy, tramite una PEC al dott. Locatelli (Coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico).
Anche questa richiesta ha avuto esito positivo e il 21 maggio 2021 sono stati pubblicati i primi verbali in PDF accessibili. Rimaniano in attesa di tutti i precedenti.
Quanto è diffuso SPID sul territorio nazionale?
Il Sistema Pubblico di Identità Digitale (meglio conosciuto come SPID) è l’identità digitale pubblica con cui è possibile accedere ai servizi online della pubblica amministrazione (PA), tramite il quale è possibile identificarsi.
Accedere ai servizi on-line offerti dalle PA, tramite la propria identità digitale è uno dei diritti all’uso delle tecnologie previsti dal già citato CAD.
Ma quanto è diffuso questo servizio? In quali tipi di PA è stato maggiormente implementato? Qual è la sua diffusione geografica?
Ce lo racconta il nostro Damiano Bacci sul nostro blog.
Per chiudere
Ti invitiamo ancora una volta a sostenerci e invitare i tuoi contatti a iscriversi alla nostra newsletter.
🙏Ti ringraziamo e ci diamo appuntamento tra un mese.